di Elisabetta Patruno

A QUALI SCOPI DI APPRENDIMENTO E DI GESTIONE DELLA FORMAZIONE POTREBBE ESSERE UTILE IL MODELLO DIDATTICO PRESENTATO?

Nel panorama degli EAS all’interno delle metodiche didattiche, una novità è rappresentata dal METODO DEL COOPERATIVE LEARNING. Ho deciso di scegliere tale metodologia e riflettere su di essa, per le grandi potenzialità di sviluppo metacognitivo degli apprendimenti che offre. Infatti attraverso fasi di pianificazione e progettazione, di previsione, di processi, di controllo dei risultati ottenuti, di transfert e generalizzazione di strategie di risoluzione da un problema dato ad altri problemi o contesti nozionali, si potenziano le abilità possedute e si trasformano in competenze, utili per l’apprendimento permanente.

 Per i fratelli Johnson l’apprendimento cooperativo è “un metodo didattico che utilizza piccoli gruppi in cui gli studenti lavorano insieme per raggiungere obiettivi comuni e per migliorare reciprocamente il loro apprendimento”. (1)

Per Spencer Kagan l’apprendimento cooperativo prevede che “gli studenti lavorino insieme; si riferisce a un set di strategie di insegnamento che include l’interazione cooperativa studente-studente, dove il contenuto è parte integrale del processo di apprendimento”.(2)

Per Mario Comogliol’apprendimento cooperativo è “un insieme di tecniche di conduzione della classe nelle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati conseguiti”.(3)

 Per Paul Vermette “Una classe cooperativa è un insieme di piccoli gruppi di studenti relativamente permanente e composto in modo eterogeneo, unito per portare a termine un’attività e produrre una serie di progetti o prodotti, che richiedono una responsabilità individuale nell’acquisizione delle competenze utili al raggiungimento dello scopo” (4).

La ricerca educativa evidenzia che gli studenti apprendono in modo più profondo e lavorano meglio, sui compiti assegnati loro dagli insegnanti, se hanno l’opportunità di impegnarsi in attività che li obbligano ad utilizzare la conoscenza studiata per risolvere i problemi connessi a situazioni del mondo reale, in un contesto ti tipo cooperativo.

I risultati positivi dell’apprendimento si registrano inoltre quando gli studenti, durante le attività in classe, partecipano a lezioni che richiedono di costruire e organizzare la conoscenza considerando continuamente delle alternative; quando gli studenti vengono coinvolti in ricerche dettagliate ed approfondite, nell’analisi e nella scrittura di report; quando viene chiesto loro di comunicare efficacemente i risultati ottenuti ad altri – i compagni di classe, quelli di altre classi o a esperti esterni – che possono valutare i loro lavori.

L’apprendimento cooperativo – o cooperative learning – è una tra i più significativi metodi da utilizzare in tal senso: offre infatti architetture per attivare classi socialmente coese e stimolanti o contesti coinvolgenti, aiutando gli studenti a padroneggiare le competenze necessarie. Il cooperative learning rappresenta un metodo che, da una parte, è tra i più ampiamente indagati per gli effetti prodotti sull’apprendimento. dall’altra – vantando ormai parecchi anni di riflessione, modellizzazione e innovazione – è fondato sull’intenzionalità pedagogica di formazione e sviluppo delle competenze chiave e di capacità personali, in una prospettiva di pluralità delle intelligenze e nell’ottica della classe – e della scuola – come comunità di ricerca e di apprendimento.

Uno dei problemi che si pongono agli insegnanti è di organizzare la classe trasformandola in un contesto laboratoriale dove gli studenti si coinvolgono nel loro apprendimento. Contemporaneamente si pone il problema di come gestire la complessità delle relazioni che sono generate dalla vita della classe in una prospettiva orientata alla formazione dei profili competenti.

Occorre allora esplorare come possibilità, sperimentare o consolidare come pratica, forme di organizzazione e di gestione delle classi in grado di sostenere gli insegnanti nella loro azione più avanzata che permetta di ridurre il gap ricerca-applicazione. Soprattutto è necessario uno sforzo culturale per offrire alcune “impalcature” metodologiche che rendano sempre più intenzionale, responsabile e riflessiva la loro azione pedagogica, accompagnata da una costante riflessività individuale e di gruppo con gli insegnanti e capace di attivare un movimento a spirale di miglioramento e di’innovazione continua. Il metodo e le tecniche cooperative sono una prima proposta metodologica.

Il termine cooperative learning viene usato per identificare due dimensioni: una dimensione pedagogica, che indaga la prospettiva cooperativa, solidale, di formazione alle competenze e alla cittadinanza e che considera la prospettiva del riconoscimento delle differenze individuali; una dimensione didattica che considera il cooperative learning come un metodo articolato da un insieme di tecniche che prevedono la cooperazione e una pluralità di proposte, costruite attorno al lavoro di gruppi organizzati.

Con l’utilizzo di queste procedure normalmente gli studenti lavorano insieme in gruppi di dimensioni sufficientemente piccole ed eterogenei in modo tale che ognuno possa partecipare attivamente allo svolgimento di compiti che sono stati assegnati dall’insegnante. Il lavoro in gruppo del cooperative learning è un lavorare insieme per realizzare obiettivi condivisi, all’interno di situazioni cooperative, dove ogni membro del gruppo cerca di ottenere risultati per se stesso e per gli altri. Nell’apprendimento cooperativo quindi, si attribuisce una funzione educativa ed intenzionale ai piccoli gruppi, attraverso i quali gli studenti lavorano insieme e apprendono come portare al massimo livello il proprio apprendimento e quello degli altri. Le modalità attraverso le quali il contesto di piccolo gruppo e di classe viene organizzato, permettono di impiegare le risorse del gruppo stesso per rafforzare atteggiamenti di cooperazione, di interazione e di equità di status tra gli studenti nelle classi multiculturali (differenze di genere,di provenienza geografica, di culture, di competenze.

Emerge l’importanza del contesto di apprendimento come motore per sviluppare alcune caratteristiche come la collaborazione e l’intenzionalità educativa. La classe cooperativa va considerata e organizzata come un insieme di piccoli gruppi di alunni, relativamente permanenti e la cui composizione è di tipo eterogeneo. I gruppi sono formati per portare a termine un’attività e produrre una serie di progetti o prodotti. Così interpretato il cooperative learning trasforma la classe da un insieme di individui a una rete di gruppi che, in virtù del particolare clima che si genera, modificano la struttura sociale della classe. Quest’ultima diviene un sistema inclusivo di tutte le parti in interazione, piuttosto che una serie di interpreti individuali, focalizzati per un lungo periodo di tempo sulla propria esclusiva performance. Questo micro-sistema è radicato in un sistema più ampio (la scuola) le cui parti componenti (insegnanti e dirigenti) devono interagire in modi che facilitano e sostengono le interazione necessarie alle classi cooperative e dunque lo sviluppo di competenze di cittadinanza attiva e responsabile.

Bibliografie e sitografia

1 Johnson D. W. & Johnson R. T. & Holubec E. J., Apprendimento cooperativo in classe. Migliorare il clima emotivo e il rendimento, Erickson, Trento, 1996, pag. 19

2 Kagan S., L’apprendimento Cooperativo: l’approccio strutturale, (a cura di Angeloni Brigida), edizioni Lavoro, Roma, 2000 pag. 39

3 Comoglio M. & Cardoso M. A., Insegnare e apprendere in gruppo. Il Cooperative Learning, Las-Roma, 1996 pag.24

4. Vermette P.J., Making cooperative learning work, Uper Saddle River, Prentice Hall, 1998, pag.14, cit. in Ellerani P. & Pavan D., Cooperative Learning. Una proposta per l’orientamento formativo. Costruire in gruppo abilità e competenze, Tecnodid, Napoli, 2003,pag. 74