La lingua dei segni Italiana, in acronimo LIS, è una lingua naturale veicolata attraverso il canale visivo-gestuale e utilizzata nel territorio italiano da parte dei componenti della comunità sorda segnante, che possono essere sordi o udenti, segnanti nativi o tardivi. Ha meccanismi di dinamica evolutiva e di variazione nello spazio (i “dialetti”) e rappresenta un importante strumento di trasmissione culturale. È una lingua che viaggia sul canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde, e ciò consente loro pari opportunità di accesso alla comunicazione. La lingua dei segni consente al bambino sordo di sviluppare abilità linguistiche e intellettive prima dell’acquisizione della lingua parlata; all’adulto sordo permette di acquisire una maggiore consapevolezza della lingua vocale e dei valori della cultura di appartenenza. Non ultimo, la lingua dei segni consente alle persone sorde di comunicare anche in quei luoghi dove le condizioni esterne (ad esempio luce soffusa) non permettono un altro tipo di comunicazione: discoteche, clubs, bar, etc.L’Art. 34-ter del cosiddetto Decreto Sostegni recita: “La Repubblica riconosce, promuove e tutela la lingua dei segni italiana (LIS) e la lingua dei segni italiana tattile (LIST)“. L’articolo con le “Misure per il riconoscimento della lingua dei segni italiana e l’inclusione delle persone con disabilità uditiva” riconosce, inoltre, le figure dell’interprete LIS e dell’interprete LIST quali professionisti specializzati nella traduzione e interpretazione rispettivamente della LIS e della LIST. Data importante è il 23 settembre, la Giornata internazionale delle Lingue dei Segni. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione A/RES/72/161 adottata nel 2017, ha scelto questo giorno per ricordare ogni anno al mondo la necessità di riconoscere, promuovere e proteggere le oltre 200 differenti lingue dei segni nel mondo. Con questa risoluzione l’ONU promuove il riconoscimento legale delle lingue dei segni nazionali – equiparate alle lingue nazionali parlate e scritte – per proteggere la diversità linguistica ed evidenzia la necessità di prevedere servizi accessibili, un’esposizione precoce e stabile alla lingua dei segni nazionale e un’educazione di qualità in un’ottica bilingue (lingua dei segni e lingua nazionale) per garantire il pieno sviluppo e la piena realizzazione dei diritti umani delle persone sorde.