di Elisabetta Patruno

Tutti i sistemi educativi, a partire dagli anni ‘70, di fronte ai problemi della scolarizzazione di massa devono conciliare due esigenze: garantire l’efficienza e l’efficacia dell’istruzione e un accesso equo e sostenibile al servizio scolastico a un numero sempre più alto di cittadini. Ciò significa che l’esercizio dell’autonomia scolastica garantisce sicuramente l’equità dell’offerta, ma  promuove anche una competizione educativa e formativa (libertà delle famiglie di scelta),che induce a una dinamicità, stimolando le scuole a migliorarsi attraverso il confronto delle performance dei singoli e delle istituzioni scolastiche a cui appartengono.

Gli strumenti che rendono trasparente l’operato e la qualità della scuola sono la pubblicazione del rapporto di autovalutazione e il livello di libertà di genitori/alunni nella scelta della scuola. Un rapporto di valutazione (RAV) reso pubblico nell’ambito di un sistema che, conferisce pieni poteri a genitori e alunni nella scelta della scuola, provoca dinamiche di mercato, in cui il rapporto, e quindi il sistema di valutazione esterna che permette la produzione di tale rapporto, diventa una leva strategica che spinge le scuola a migliorare il rendimento.

Un rapporto che non viene reso pubblico, pone l’accountability delle scuole tra compiti dello Stato, che è il responsabile ultimo dell’istruzione dei propri cittadini e del miglioramento del servizio. Per questo motivo a livello europeo alcuni stati membri hanno deciso di usare la valutazione esterna del sistema, come modalità di qualità formativa e orientativa (modalità diverse di accountability della scuola. Responsabilità di governo, responsabilità di mercato).

In Inghilterra, Francia, Olanda, Danimarca, Svezia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, i diversi ispettorati con azioni diversificate (Ofsted, Ispettorato, Dipartimenti specializzati) hanno l’obiettivo comune di migliorare le performance degli studenti, la qualità dell’insegnamento attraverso la formazione continua e strutturale dei docenti. Le valutazioni compiute sul sistema tendono a rilevare la corrispondenza dell’insegnamento con i programmi nazionali e con la politica locale e conducono alla formulazione di raccomandazioni, suggerendo le misure per il miglioramento del rendimento delle scuole.

Nonostante le differenze relative al campo di azione e alla gamma di attività valutate, l’implementazione della valutazione esterna delle scuole in Europa si basa su una struttura molto omogenea che consiste in tre fasi: analisi, visita e rapporto ( nel rapporto sono evidenziate le misure correttive, le azioni disciplinari, le azioni volte a migliorare il profilo delle scuole).

Tutti i paesi che prevedono la valutazione esterna hanno procedure che riflettono questo schema. Inoltre, in molti sistemi educativi, viene messa a disposizione dei valutatori un’ampia e ricca varietà di strumenti, dando così la possibilità di diversificare le fonti di informazione, aumentando il dialogo con i principali soggetti interessati e arrivando a conclusioni chiare e basate sull’esperienza.

La normativa centrale/di livello superiore stabilisce che la valutazione interna è obbligatoria in 27 sistemi educativi. Laddove la valutazione interna non è obbligatoria, di solito è raccomandata. Gli unici paesi in cui le scuole non sono tenute a svolgere una valutazione interna sono Bulgaria e Francia, quest’ultima limitatamente alle scuole primarie. In generale, pressoché tutte le scuole svolgono la valutazione interna, in molti casi lasciando autonomia alle scuole stesse.

A supporto delle Istituzioni scolastiche vengono messe a disposizione quadri di riferimento per la valutazione esterna e interna, indicatori che consentono il confronto tra scuole, linee guida specifiche e manuali, forum online, consulenza di specialisti esterni e sostegno economico.

La restituzione delle performance degli studenti  dei test collettivi coincide con l’introduzione, nei sistemi educativi e formativi europei, di meccanismi di valutazione nazionale obbligatori, la cui lettura funge da attività metacognitiva sul processo di improvment messo in atto nella propria progettazione.

Questo approccio consente un impegno condiviso per quanto riguarda i miglioramenti da prevedere sulla base dei risultati della valutazione. L’attenzione si focalizza sui processi didattici e organizzativi che la scuola promuove per individuare i punti di forza e di debolezza del processo di insegnamento e apprendimento, su cui intervenire. Obiettivo prioritario istituzionale è garantire a ogni alunno il successo formativo e il pieno sviluppo della persona, promuovere qualità degli apprendimenti.

Improvement ed accountability sono le parole chiave di tale percorso valutativo: l’analisi dei risultati e l’innalzamento dei livelli di apprendimento (priorità strategica indicata nella Legge 107/15) richiedono una didattica per competenze, una condivisione di mission, una attenta analisi degli obiettivi di processo da perseguire in azioni e monitorare costantemente.

Valutare e rendicontare a tutti gli stakeholder territoriali l’azione educativa, rientra nelle scelte strategiche europee che, affida il controllo interno alle istituzioni scolastiche al dirigente ed esternamente ai gruppi NEV (Italia). In entrambi i casi la verifica riguarda la corrispondenza tra rapporto di autovalutazione, piano di miglioramento piano dell’offerta formativa e risultati raggiunti.

Da “Ripensare all’istruzione” la Comunità europea ha confermato l’importanza dei sistemi di valutazione per migliorare lo sviluppo e la crescita dell’insegnante :“Non è sufficiente per i sistemi educativi attrarre e formare buoni insegnanti; essi devono essere trattenuti e nutriti nella loro professione. I sistemi educativi devono identificare, stimare e sostenere gli insegnanti che hanno influenza sull’apprendimento degli studenti. In questo contesto, i sistemi di una efficace valutazione e di feedback possono avere un impatto positivo su ciò che succede in classe, incoraggiando tutto lo staff insegnante a sviluppare i loro punti di forza”.

Una crescita professionale alla quale è legata la formazione di identità forti, di sviluppo di abilità trasversali, quali la capacità di pensare in modo critico, lo spirito di iniziativa, la capacità del problem solving e la capacità di lavorare in gruppo, a consentire di affrontare i percorsi professionali più diversi e imprevedibili per fare un’Europa intelligente, competitiva e in costante crescita.

L’articolo è inserito nella rivista Italia4All. Link all’articolo: http://scuola.italia4all.it/142978/la-valutazione-in-europa-politiche-e-approcci/