di Elisabetta Patruno

Un momento storico quello che stiamo vivendo senza colori, il buio e le tenebre dipingono il mondo, il silenzio appartiene alle strade, la morte svuota la Terra. Il grido incessante della sofferenza, del dolore, dell’ingiustizia entra violentemente nelle nostre case. Il vuoto si fa spazio, uno spazio ingombrante, fastidioso, pericoloso, senza senso.

Una voce :”L’uomo dov’è?” . Ma è solo un istante.

Il vuoto è solo apparente, in ogni luogo c’è un anelito, il fremito della spiritualità di ogni parte del mondo, dell’umanità che non si arrende.

E allora vedi arcobaleni colorati su carta con su scritto “Andrà tutto bene”; ascolti flash mob che inneggiano alla vita, all’amore e agli abbracci perduti; partecipi alla preghiera che rischiara le tenebre, sostieni economicamente chi opera sul campo, ti entusiasmi e piangi per il volontariato di infermieri e dottori, ti disperi per i tanti morti, riscopri la vera vocazione dei social che ti avvicina a chi è lontano.

Nella notte ritrovi la stella cometa, la direzione, la luce : la SOLIDARIETA’.

La normalità del bene ti fa riscoprire la bellezza della fragilità, il talento del dolore che risiede nell’avere bisogno dell’aiuto dell’altro. Tenersi la mano… sempre… in ogni momento.